Valle Sessera - Monte Barone 2044mt - 24/01/2016

Questo pazzo inverno asciutto e mite
ci sta dando l’opportunità di salire numerose cime
che non avremmo preso in considerazione fino all’estate.

In settimana ho letto la relazione dell’amico Marco ( http://www.varasc.it/ )
sulla sua salita al Monte Barone, cima a noi totalmente sconosciuta.
Dopo un rapido consulto con Luca ed Eloisa decidiamo di andare in esplorazione di quelle zone.

Il Monte Barone è una cima della Val Sessera,
per raggiungere il punto di partenza
occorre uscire dall’autostrada a Romagnano/Ghemme e proseguire verso Alagna.
Ad un bivio si prende in direzione Crevacuore e successivamente per Coggiola,
raggiunto il paese si sale verso Piane di Rivò dove,
raggiunta la chiesetta, si lascia la macchina.
Da li partono due sentieri  di salita,
il G1 che seguiremo noi e il G4 che invece sale seguendo la cresta di quattro diverse cime….
Torneremo per percorrere questa via in estate,
oggi ce la sconsigliano per probabile presenza di ghiaccio nei tratti esposti.

Il G1 sale attraverso il bosco, passa da un primo piccolo alpeggio
e prosegue attraversando il vallone del Rio Cavallero
dove è stato costruito un alto ponte per guadare il fiume, oggi il Rio è totalmente secco,
la mancanza di pioggia di questi mesi qui è ancora più evidente.

Poco più avanti raggiungiamo la casa della Guardia Forestale,
qui si incrociano due diversi itinerari di salita.
Noi scegliamo di proseguire verso destra lungo il G8 che sale a zigzag nel bosco
fino a scollinare su una costa da cui si può iniziare ad ammirare il panorama.
La nostra metà è li davanti con, ai suoi piedi, il rifugio Monte Barone e l’Alpe Ponasca

Da qui parte un lungo traverso con alcuni tratti più esposti.
Anche se il sentiero è sempre ampio e non pericoloso
è stato attrezzato con delle corde fisse e sistemato con dei comodi gradini,
in questo tratto infatti la traccia è un po’ più ripida e franosa

Raggiunto il rifugio che troviamo aperto
proseguiamo verso la cima prendendo l’evidente traccia che va verso destra.
Qui inizia il tratto più faticoso per chi è poco allenato,
la traccia sale infatti “dritto per  dritto” 
raggiungendo dopo un primo strappo la panoramica Bocchetta di Ponasca.

Ora la meta sembra vicina,
riusciamo già a vedere la croce di vetta,
mancano circa 40 minuti di salita, ripida e con un po di neve qui e là.

Pian piano si apre il panorama
anche se per vedere il protagonista della giornata bisogna aspettare di arrivare in vetta.
Ed eccolo qui… il Monte Rosa in tutto il suo splendore!



Weissmies 4.023 m

Monte Leone 3.553 m

Corno Bianco 3320 m

Monviso

ancora lui.... Monte Rosa

la vista spazia dal Monviso fino alle montagne di Valtellina … che meraviglia !!
la visibilità è ottima tranne che sulla pianura dove persiste la nebbia da smog,
ma noi ora ci godiamo il panorama, il silenzio, l’aria più pulita
e la tranquillità di questi attimi.

Mangiamo qualcosa, facciamo quattro foto stupide e due serie e ripartiamo.
Una sosta per un caffè al rifugio è d’obbligo,
ne approfittiamo per chiedere un po’ di informazioni al gestore molto gentile
e disponibile sulla zona circostante, sulle cime e sui vari sentieri.

Ed è ora di tornare a valle, ripercorriamo il sentiero dell’andata fino alla macchina.
La prossima volta gireremo in lungo e in largo questa zona,
per ora ci accontentiamo di questi 1100 mt di dislivello e circa 13 km.
Il rifugio è un ottimo punto di appoggio per chi, meno allenato,
volesse attendere riposando i compagni che salgono in vetta.

Accetta i cani e ha un discreto panorama sulla valle sottostante.
Dal rifugio parte un altro sentiero di discesa
che permette così di fare un bell’anello arrivando sempre alla baita della Guardia Forestale.

 

Camminando